Dal 7_31 gennaio 2023
inaugurazione sabato 7 gennaio, ore 17
Orario: 10,30 – 12,30 / 16,00 – 19,00
chiuso il lunedì
a cura di:
Maria Marchese
“Mi ricevi
come il vento la vela.
Ti ricevo
come il solco il seme. “
Pablo Neruda
Un seme cade, distrattamente e spontaneamente, addentro un vivo spazio, per mutare, poi, in vento esperienziale, motore di nuovi episodi conoscitivi.
La gemma custodisce, in sé, un potenziale vivido, e altresì ammanta la realtà del dubbio: se… me.
Così, un nucleo infinitesimale è presenza vera e ipotetica: in questo limbo, sono quindi presenti l’assoluto e il nulla.
Nell’essere umano scorrono intuizioni, idee, emozioni, che possono, ad un certo punto, grazie ad una serie di misteriose circostanze, addivenire alla necessità di trovare voce; esse quindi premono sulle pareti, che le circoscrivono, sinché frangono quel sottile derma e fioriscono.
L’arte, come parte integrante della vita quotidiana, può manifestarsi, d’emblee, o, al contrario, perdersi nel silenzio.
Tra pensieri, materia e vicende intime, scorre, allora, l’energia in grado di “spaccare” il manto del silenzio.
Il seme è un simbolo tradizionale, ma, allo stesso tempo, è un simbolo rivoluzionario: legato al passato, al consueto e, medesimamente, essenza lungimirante, il nucleo è un microcosmo fecondo.
Con il mese di Novembre e, quindi, in concomitanza del finissage della 59a Biennale di Venezia, lo spazio SV vuole presentare la mostra “SEME”: gli autori sottolineano, con le loro opere, il proprio il potenziale artistico e umano, attraverso reali concretezze visive.
Esse nutriranno la presenza di un immaginario collettivo, florilegio poliglotta e plastico generato, indi, da un’essenza appena percettibile, che diviene presenza unica e rara.